WANDO

Ho appena finito di leggere il libro Villa S. Angelo e dintorni scritto da monsignor Orlando Antonini sulle origini delle comunità di Villa S. Angelo, S. Panfilo d’Ocre, Casentino, Tussillo, Fossa, Stiffe, Campana, S. Eusanio e Fonteavignone. Tutti questi paesi appartenevano alla Signoria dei Barili, infatti è noto che, prima di far parte del Comune di Rocca di Mezzo, la Fonte fosse legata al comune di Villa S. Angelo. Leggendo, mi sono tornate alla mente le affascinanti storie narrate da zio Felice D’Ascenzo e dalle sorelle Carolina ed Elvira quando io ero bambina. In particolare ricordo la misteriosa vicenda della sparizione di un libro che narrava la storia d’amore della Castellana d’Ocre con un frate del convento di Santo Spirito. Pare che Donna Virginia, così si chiamava la castellana della nobile famiglia Gualtieri, si fosse invaghita di un frate del convento in cui si recava come penitente e benefattrice, in sella al suo cavallo di nome Wando. Il destriero, legatissimo alla sua padrona, aspettava pazientemente pascolando intorno al convento e sembra inoltre che il povero frate non gradisse le interessate attenzioni della nobildonna… però, si sa, la paglia vicino al fuoco brucia e loro… bruciarono, ma prima dell’incendio il frate chiese a Donna Virginia: “Per me e per te, l’abisso o la Gloria?”. La dama rispose senza indugi: “L’abisso!” e così bruciarono tanto che Donna Virginia rimase incinta. Qualche tempo dopo il povero frate, folle di terrore alla notizia, per paura di essere scoperto la uccise e la seppellì nientemeno che in convento. Wando, come al solito, aspettava la padrona ma non vedendola uscire tornò da solo fino al castello. I parenti, preoccupati, iniziarono le ricerche e seguendo il cavallo lasciato libero arrivarono al convento. Allora il Priore riunì i frati e chiese loro se avessero visto la castellana. Negarono tutti, tranne il colpevole che abbassò gli occhi e confessò il misfatto. La punizione fu terribile. Fu legato alla coda del cavallo, al quale venne detto: “Wando, vendica la tua padrona!”. Wando partì, trascinando il corpo dell’assassino in una folle corsa lungo le montagne, fino a precipitare in una località detta ‘le Riave’. Sarà accaduto veramente o era solo una storia fantastica? Certo è che zio Felice era talmente affascinato da questa storia da chiamare Wanda la sua prima figlia.

(Antonietta D’Ascenzo)