LE CAPANNE

Quello delle Capanne, verso la metà degli anni settanta, era il nostro modo migliore di passare le giornate di vacanze estive. Le capanne erano delle costruzioni di tavole di sassi o di qualsiasi altro materiale ( anche i fogli di Bandone “Lamiera” , ma queste ultime risultarono eccessivamente calde e l'idea fu subito abbandonata). I tetti invece erano quasi sempre realizzati con fasci di legna. Alla Fonte erano quasi tutte a conduzione rionale, c'era quella dei Lucantonio, quella dei Rosa, e quella dei D'Ascenzo. Le attività principali che si svolgevano all'interno delle capanne erano: ozio (la preferita), lettura di fumetti, preparazione delle armi di difesa e pranzetti a base prevalentemente di patate. Le patate le prendevamo direttamente dagli orti rubandole con la tecnica dello “ sradicamento raccolta delle patate e riposizionamento della pianta nel solco come se nulla fosse accaduto”. Senza sbucciarle, le cucinavamo sotto la brace. Parlavo prima di preparazione delle armi di difesa, questo perché molto spesso le capanne erano attaccate dalle capanne concorrenti e il vincente aveva il diritto di impossessarsi oltre che della capanna anche di tutto ciò che essa conteneva. Gli attacchi erano studiati a tavolino con delle vere e proprie strategie militari. Si mandava sul posto una spia esperta che doveva studiare e riferire dei punti deboli degli avversari. Molto spesso queste spie venivano scoperte e sottoposte a delle vere e proprie torture, tipo, steso per terra braccia e gambe allargate e picchettate, a torso nudo sotto il sole con la minaccia di essere flagellato con foglie di ortica. Le armi di difesa erano prevalentemente tre : il sasso (la sassata) l'arco con i freccini, la fionda. Vale la pena soffermarsi sulle ultime due armi che subirono nel corso degli anni delle vere e proprie evoluzioni. Con l'arco ( fatto prevalentemente con legno di Ornello) si passo dalle frecce in legno appuntito, ai freccini, ricavati da ombrelli in disuso. Questo tipo di freccia risultò però estremamente pericoloso. La fionda (anch'essa in legno di ornello) era formata oltre che dal corpo in legno, da due elastici e da un pezzetto di cuoio che serviva a contenere il sasso nel lancio. Gli elastici inizialmente erano fatti con delle strisce di camera d'aria di bicicletta, poi ci fu l'avvento o meglio la rivoluzione dell'elastico a “quadrello” molto più resistente e duttile, che trasformò la semplice fionda in un'arma non convenzionale. Con una fionda del genere sono riuscito a colpire in piena fronte un avversario ( di cui non faccio il nome per questioni di privacy, ma soprattutto perché non mi ha menato allora e lo potrebbe fare ancora oggi). Fortunatamente il sasso era piccolo i danni furono limitati, ma per la paura di incontrarlo in giro per il paese, rimasi una settimana chiuso dentro casa.

(Francesco Lucantonio)